Invito a cena? Siamo in grado di scegliere un buon vino adatto alla serata o ci confondiamo tra le vari tipi di etichetta?
E’ inutile nasconderlo, sono poche le persone che si intendono realmente di vino, il più delle volte ci si lascia influenzare dal prezzo o dal packaging. Di seguito alcuni semplici consigli che ci aiutano a confrontare le varie tipologie e comprendere l’etichetta.
L’etichetta del vino consiste in una targhetta di identificazione riportata sulla bottiglia o su qualsiasi altra confezione di vino regolarmente in commercio. L’etichetta costituisce una sorta di biglietto da visita del vino, in quanto contiene tutti gli elementi necessari per identificare il prodotto a cui si riferisce.
Quindi, saper leggere l’etichetta di un vino è fondamentale non solo per dare un giudizio sulla sua immagine ma anche per conoscerlo nel vivo, acquisendo informazioni sulle terre, le uve e le aziende produttrici di ogni singola bottiglia.
Negli ultimi anni l’attenzione riguardo all’etichettatura del prodotto vitivinicolo è cresciuta in maniera esponenziale soprattutto a causa della forte spinta comunitaria che ha ampliato la portata informativa degli elementi contenuti nell’etichetta.
In Italia, infatti, le norme specifiche del settore vinicolo, a decorrere dal 13 dicembre 2014, sono state integrate dalla normativa orizzontale sugli alimenti creata dal Reg. UE 1169/2011 che ha introdotto una vera rivoluzione in materia di etichettatura del settore agroalimentare.
L’obiettivo fondamentale alla base della normativa è rendere l’etichetta uno strumento di consapevolezza per il consumatore, tanto che, spesso, per spiegare il valore dell’etichetta si usa la metafora della “carta di identità del vino”.
In primo luogo, tutte le indicazioni fornite in etichetta devono essere veritiere: l’etichetta di un vino non deve mai indurre in errore l’acquirente in merito alle caratteristiche del prodotto attribuendogli qualità o proprietà che non possiede.
Non solo, le indicazioni in etichetta devono essere anche verificabili: ciò significa che tutte le lavorazioni e le caratteristiche che non possono essere certificate non possono essere dichiarate perché potenzialmente ingannevoli.
Carta d’identità del vino come leggerla, ecco una breve guida delle indicazioni obbligatorie:
– Denominazione di vendita o categoria: per i vini a denominazione di origine protetta (DOP) o ad indicazione geografica protetta (IGP) sarà obbligatorio inserire l’espressione «Denominazione di Origine Protetta» o «Indicazione Geografica Protetta» e il nome della denominazione di origine protetta o dell’indicazione geografica protetta. Per i vini senza denominazione o indicazione di origine va indicata la categoria, ovvero la tipologia del vino;
– Indicazione dell’imbottigliatore o, nel caso del vino spumante, del vino spumante gassificato, del vino spumante di qualità o del vino spumante aromatico di qualità del nome del produttore o venditore;
– Annata: obbligatoria solo per i vini DOP, esclusi quelli spumanti, frizzanti e liquorosi. Spesso è sul fronte dell’etichetta;
– Indicazione di presenza di sostanze allergizzanti: vanno dichiarati i solfiti e dal 2012 uova e latte;
– Indicazione del titolo alcolometrico volumico effettivo: è il valore del grado alcolico riportato in etichetta, espresso in unità o mezze unità percentuali del volume con la cifra seguita da % vol;
– Indicazione del volume nominale: il volume nominale del recipiente deve essere tassativamente indicato in etichetta e può ad esempio essere presente nelle forme 0,75 l o 75 cl o 750 ml;
– Indicazione del lotto: è una indicazione cruciale perché rappresenta l’essenziale strumento per la rintracciabilità del prodotto. Esso indica un insieme di unità di vendita prodotte, o confezionate in circostanze praticamente identiche;
– Modalità di conservazione;
– Indicazioni ecologiche: Si tratta di indicazioni o simboli che invitano il consumatore ad uno smaltimento ecologico del contenitore al fine di facilitarne la raccolta e il riutilizzo del rifiuto che deriverà dall’imballaggio in cui il prodotto è contenuto.
Tratto da: Hellotaste
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