Stesso proprietario, si al libero trasferimento tra diverse Regioni
Come riportato dal Corriere Vinicolo del 18.03.2019. è questo il senso della risposta fornita da Felice Assenza, dirigente Politiche internazionali e Ue del Mipaaft, a un quesito posto dalla ConfederazioneUIV che aveva lo scopo di chiarire i meccanismi che regolano estirpi e reimpianti. Il Ministero, mediante il dm 15 dicembre 2015, modificato in seguito dal decreto 13/2/2018, aveva introdotto alcune disposizioni restrittive volte a evitare il trasferimento delle autorizzazioni tra le diverse regioni e contrastare fenomeni elusivi del principio di gratuità e non trasferibilità della titolarità delle autorizzazioni (l’estirpazione dei vigneti effettuata prima dello scadere dei sei anni dalla data di registrazione dell’atto di conduzione non dà origine ad autorizzazioni di reimpianto in una Regione differente da quella in cui è avvenuto l’estirpo). Alla luce di tale restrizione, la ConfederazioneUIV ha chiesto al ministero di confermare, invece, la possibilità di utilizzo di un’autorizzazione al reimpianto all’interno di un’unità (o impresa) diversa da quella ove è stato effettuato l’estirpo, all’interno di tutto il territorio nazionale, a condizione che l’azienda/unità che effettuerà il reimpianto sia di proprietà dello stesso operatore/agricoltore, come risultante dalla visura camerale. Il Ministero, con nota del direttore generale Felice Assenza del 22 febbraio, ha confermato che coloro che risultano proprietari sia dei terreni ove è avvenuto l’estirpo che dei terreni sui quali avverrà il reimpianto, anche se la ragione sociale delle aziende in questione (quella dove è stato estirpato il vigneto e l’azienda dove sarà reimpiantato) sono diverse, però riconducibili al medesimo proprietario, non sono sottoposti a vincoli e possono muovere fuori dal territorio regionale le autorizzazioni al reimpianto a loro rilasciate, secondo le specifiche esigenze aziendali.
Foto economy sicilia